Leonearth si fonda su un soggetto originale ideato dal responsabile scientifico, il dott. Antonio Cataruozzolo. Il concept si basa sulla fusione della figura tecnico-scientifica di Leonardo da Vinci con le tematiche della sostenibilità e salvaguardia del pianeta. Da qui il titolo Leonearth, gioco di parole tra Leonardo e pianeta Terra in inglese. La scienza e l’ingegneria al servizio della natura e il risveglio della coscienza collettiva, propulsore di democrazia partecipativa. Dal punto di vista drammaturgico è stato creato un soggetto, il quale sarà sviluppato in maniera estesa in aula. La storyline è strutturata da consentire agli alunni del modulo di sceneggiatura di poter modificare, integrare e orientare le scelte dei personaggi, ideando i vari turning point che faranno parte della sceneggiatura finale.
Soggetto
In un pomeriggio primaverile Leo corre con due suoi compagni di classe delle medie, Roberto ed Emilio. Sono in visita allo splendido Parco dei Monti Picentini, della Comunità Montana “Terminio-Cervialto”, un affascinante paese che sorge ai piedi del Monte S. Angelo, a margine di un’ampia conca che ospita il più grande bacino idrografico sotterraneo del Mezzogiorno.
Sono accompagnati dallo zio di Leo, Mike, al quale Leo è molto legato. Lo zio Mike infatti sin dà piccolo lo ha sempre portato con sé durante le battute di pesca sportiva, facendogli scoprire posti favolosi, facendolo approcciare a tutte le forme di esseri viventi che vivono in totale libertà. Così per gioco, Leo ha iniziato a studiarne l’anatomia e il movimento, scoprendo un amore incondizionato per la natura. Attitudine che ha distolto la sua attenzione dall’utilizzo intensivo di device e console elettroniche, utilizzate solo quando i suoi fedeli amici insistevano nel vedere dei video divertenti, o passare del tempo sui social o giocare a qualche videogame di azione-costruzione. Quella sua passione per la natura tuttavia, lo ha portato a conoscere nomi di animali, pesci e piante a livello accademico alla sola età di 12 anni, sbalordendo professori e familiari. Ma anche a scuola ha dimostrato di avere doti sorprendenti in tutte le materie.
Nonostante questa sua eccezionalità intellettiva, rispetto alla media dei suoi compagni di classe, Leo è sempre stato umile, socievole e comprensivo verso di loro, aiutandoli quando sono in difficoltà in qualche materia. Passano sette anni. Leo frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Industriale Statale di Grottaminarda. Con lui si sono iscritti i compagni inseparabili di avventure, Roberto ed Emilio. Ma purtroppo qualcosa è cambiato. Lo zio Mike non c’è più. Portato via in poco tempo da un tumore procurato dall’inquinamento ambientale, causato dallo sversamento illegale di rifiuti speciali nelle campagne irpine vicino casa sua. Oltre la perdita dello zio anche la natura ha subito dei danni ambientali disastrosi. Il fiume Ufita, vicino Grottaminarda, subisce lo sversamento illegale da parte di fabbriche limitrofe e tutti i pesci sono morti. Anche le piante e gli alberi hanno subito danni ingenti a causa dell’inquinamento. Un giorno Leo si reca lungo le sponde del fiume Ufita. È triste perché ripensa a tutte le volte che lo zio Mike lo portava con sé in quei posti meravigliosi. Vedendo qual degrado e lo stato in cui versa il fiume decide che deve fare qualcosa per onorare la memoria dello zio e provare a salvare quella zona fortemente provata dall’inquinamento ambientale.
Inizia così a progettare un sistema innovativo di depurazione. Partecipa a diversi contest per start-up per ottenere un finanziamento ma purtroppo nessuno decide di investire su quel progetto. Allora decide così di riunire i suoi amici e di organizzare insieme un flashmob, invitando tramite eventi social quante più persone possibili. Vengono coinvolte tv, giornali e radio locali e vi è una notevole partecipazione da parte dei giovani che scendono in campo per manifestare per la salvaguardia ambientale. Ma i tempi delle istituzioni nonostante le segnalazioni sono molto lenti. Così scorrono i mesi e tutto resta immutato. Quando ormai più nessuno sperava in un intervento di bonifica del fiume Ufita, Leo riceve una mail. Ha vinto il primo premio per un concorso di ingegneria e un assegno da mezzo milione di euro per realizzare il rivoluzionario impianto di depurazione che finalmente potrà far realizzare nella sua terra e in tutti gli altri luoghi che necessitano una bonifica. Non solo. Il suo flashmob attraverso i social ha avuto risonanza nazionale ed internazionale, ed in tutto il mondo i ragazzi stanno scendendo in strada a manifestare per la salvaguardia del pianeta, alzando in alto i cartelloni con il simbolo del movimento. Sul cartellone c’è stampata una figura adolescenziale che come un puzzle, ha tratti femminili, maschili e di varie etnie. È in piedi, in posa come l’uomo vitruviano, con le braccia aperte ma in segno di difesa, e dietro di sé il pianeta terra. Lo hanno chiamato Leonearth, lo scudo virtuoso della gioventù in difesa dell’armonia della natura.”